Decreto Parco Agrisolare: un bando per le imprese agricole che finanzia il fotovoltaico

Fino al 12 ottobre, sarà possibile presentare domanda per ottenere i finanziamenti del Decreto Parco Agrisolare. Sono previsti contributi fino all’80% sulle spese per l’installazione di impianti fotovoltaici in ambito agricolo.

Dal 12 settembre fino al 12 ottobre, entra in vigore il Decreto Parco Agrisolare 2023. Si tratta di un finanziamento statale dal valore di un miliardo di euro, ricavato dai fondi del PNRR, per sostenere interventi di efficientamento per gli edifici delle attività agricole

Fra i vari interventi, è prevista la costruzione di nuovi tetti isolati, l’allacciamento di sistemi automatizzati di ventilazione o di raffreddamento e, soprattutto, l’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo

Iscrivendosi al bando, le attività in ambito agricolo, zootecnico e agroindustriale potranno beneficiare dei contributi statali per coprire i costi di acquisto e di installazione dell’impianto. Ma come si possono ottenere i contributi del bando e in quali modalità? 

Come funziona il bando agrisolare?

Si stima che il Decreto permetterà a più di 20mila attività agricole di installare nuovi impianti, introducendo condizioni decisamente più interessanti per le imprese rispetto ai precedenti finanziamenti pubblici. In particolare, è previsto il raddoppio della potenza installabile e l’aumento del contributo a fondo perduto fino all’80%. Infatti, la potenza massima dell’impianto passa dal limite precedente di 500 kw/p agli attuali 1.000 kw/p.

I contributi saranno differenziati a seconda delle tipologie di intervento, dell’attività specifica dell’impresa e dei limiti sull’autoconsumo. Qui di seguito, sono riportate le specifiche tecniche previste dal decreto:

  • 80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell’autoconsumo, con la nuova fattispecie dell’autoconsumo condiviso (ovvero le aziende che autoproducono energia elettrica e la mettono a disposizione di una rete locale).
  • fino all’80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli.
  • 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese agricole di produzione primaria.
  • 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell’energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo.

Oltre ai finanziamenti indicati qui sopra, si aggiungono altre due particolarità. Anzitutto, è previsto un raddoppio della spesa ammissibile per gli accumulatori di energia, che passa da 50.000 a 100.000€. Inoltre, con il fondo agrisolare sarà possibile finanziare le spese delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici, coprendo fino a 30.000€ dei costi di installazione. Infine, c’è un’importante revisione del tetto massimo delle spese, che viene portato a 2,33 milioni di euro – includendo costi accessori come la rimozione dell’amianto.

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